Alessia Masi

Biologa || Nutrizionista

Siamo quello che mangiamo

La maggior parte delle volte ci si rivolge ad un nutrizionista per "perdere qualche chilogrammo", per "rientrare nei pantaloni" e spesso si pensa di mettersi a "stecchetto" per un periodo e poi riprendere ad alimentarsi come prima.

Con il mio lavoro mi piace far portare maggiore attenzione e consapevolezza verso quello che si mangia. L'inflazionata citazione di Feuerbach: "Siamo quello che mangiamo", può essere interpretata a più livelli, in primis il fatto che effettivamente il cibo che assumiamo attraverso complessi e affascinanti meccanismi biochimici si trasforma in quello che siamo materialmente, poi sappiamo che può andare ad influenzare in vari modi il nostro stato d'animo, inoltre, attraverso le scelte alimentari che facciamo possiamo anche andare a portare il nostro contributo a dei cambiamenti a più ampio spettro: ad esempio scegliere alimenti di stagione può contribuire a ridurre l'impatto ambientale che alcune coltivazioni fuori stagione hanno. Quindi possiamo a tutti gli effetti dire che la scelta alimentare che facciamo è influenzata anche dalle persone che siamo. Quando mi è possibile, mi piace quindi andare oltre al solo concetto di mangiare meglio per perdere peso, ma è importante mangiare meglio per stare meglio e, perché no, anche per vivere in un posto migliore. 

 



Il metodo

Prima di tutto pongo al centro del mio lavoro la persona che si rivolge a me e le sue esigenze: bisogna capire cosa lo ha portato a rivolgersi ad un nutrizionista e quali sono i suoi obiettivi.  Ritengo che solo tramite l'ascolto attento dei bisogni di un individuo, uniti ad una approfondita conoscenza del suo stile di vita e del suo stato di salute sia possibile impostare un'alimentazione adeguata. Infatti ci si rivolge ad un biologo nutrizionista per molteplici ragioni, ad esempio avere una alimentazione più equilibrata al fine di  sentirsi meglio.

Per capire meglio quali sono le esigenze nutrizionali vengono rilevate le misure antropometriche (peso, altezza e circonferenze) e in seguito viene eseguito un test bioimpedenziometrico, un'analisi molto semplice che permette di avere importanti informazioni che riguardano la composizione corporea a livello di idratazione (acqua corporea totale, acqua corporea intracellulare ed extracellulare), di massa magra e massa grassa. Queste misurazioni sono un ulteriore aiuto nel progettare un piano alimentare. 

Spesso stare "a dieta" è sinonimo di "fare la fame" ed essere tristi, un mio obiettivo è cercare di evitare che questo accada. Cerco di organizzare i pasti in modo che questi siano soddisfacenti e fornisco dei consigli per fare delle preparazioni "sfiziose", in modo che si crei un gradevole e sano nuovo stile alimentare, da consolidare con il tempo e non da abbandonare dopo qualche mese. 

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